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Incontro formativo 
Mi specchio in te
"NON TI ARRENDERE MAI"
INCONTRO FORMATIVO: "MI SPECCHIO IN TE" - PER AFFIANCAMENTO SCOLASTICO - EDUCATIVO

1) L'ARTE DI COMUNICARE: 
La comunicazione, come afferma Buber è ciò che l'uomo genera attraverso la relazione con l'altro. Ogni essere è nato infatti per stare in relazione. La relazione diventa importante anche, e soprattutto all'interno di un contesto educativo e scolastico. 
Comunicare non significa solo dare delle informazioni ma vuol dire ENTRARE IN RELAZIONE, scambiarsi sensazioni, idee, messaggi etc.... io come adulto devo essere in grado di ascoltare ciò che l'educando mi sta comunicando. 
  • Saperlo ascoltare: il bambino non comunica solo attraverso le parole, ma anche, attraverso i gesti e il silenzio. "Studia le parole a partire dalle cose, non le cose a partire dalle parole" 
  • Il linguaggio verbale, come detto in precedenza, è la parte essenziale dell'essere vivente...esso in base alla tonalità, alla postura con cui si pronunciano le parole, la gestualità con cui si accompagna la voce assume caratteristiche diverse. es: Gestualità dei neonati: con l'uso del corpo comunicano ciò che vogliono. 
  • E' importante dire che, un uso scorretto della comunicazione verbale crea disturbo nella relazione... "le parole sono pallottole" se dette nel momento e nel modo sbagliato. Non devo caricare il bambino dei miei problemi e dei miei stati d'animo.
  • La comunicazione con un minore è molto spesso una comunicazione difficile, esso può metterci alla prova, sfidarci.....Ecco che come educatore devo far capire al minore che sono li per aiutarlo, non sono il suo amico di giochi ma sono l'adulto che in quel momento è li per fare i compito.. per stargli accanto in quel momento di bisogno. 
  • "Mi specchio in te" : il bambino ci prende come esempio, si specchia in noi e cerca in noi un sostegno. 
  • A volte può non aver voglia di fare quel compito ma, devo cercare di fargli capire che è utile , che non li dovrà fare da solo ma insieme tutto diventa più semplice. 
  • Fare ciò che si fa con impegno e voglia: il bambino si accorge se lo facciamo solo per passare il tempo.. questo porterebbe la relazione su un livello più scherzoso e di gioco, non deve essere cosi.
Ognuno di noi ha i suoi pregi e i suoi difetti...ma insieme ci completiamo!
2) IL DESIDERIO DI ENTRARE IN CONTATTO
Educare significa introdurre il bambino a conoscere la realtà e a scoprire che i frammenti della vita sono legati da un significato. 
Ciò si è esplicita attraverso una quantità di relazione con l'educatore: è innanzitutto l'esperienza di un rapporto personale, che introduce il bambino ad un modo di guardare e di conoscere la realtà positivamente.
Il criterio che deve sostenere una proposta educativa è riconoscere il bambino nella sua globalità, cioè nella sua unità affettiva e cognitiva. 
Il metodo non è solo caratterizzato dal fare, ma dal creare le condizioni perché il bambino possa compiere un passo in più nella sua consapevolezza. 
  • Dire: la comunicazione è trasmettere un messaggio => nella relazione di aiuto quel messaggio sono io
  • Fare: il volontariato è un insieme di azioni => le mie azioni sono specchio delle mie intenzioni
  • Baciare: l'aiutare l'altro è uno stile di vita => il mio stile dipende dalle mie scelte
  • Lettera: essere al suo fianco => è un modo per veicolare nel mondo quel che io sono
  • Testamento: dare, donare del tempo => lascio il segno..
Non è un gioco, ma un gioco serio, di quelli che fanno crescere, un gioco che mi fa essere protagonista della mia vita!
Tra alti e bassi io vi dico: "nella vita è bello avere un lepronte per amico"
3) STARE SULLA SOGLIA
Accogliere i ragazzi stranieri all'interno di un contesto scolastico genera alcune di difficoltà: 
- il non sapere la lingua => comporta una difficoltà nel comunicare 
- paura di sentirsi diversi => io abito qui, ma arrivo da un Paese diverso dal tuo...
- Paura di sentirsi presi in giro => per il colore della pelle, per il non saper comunicare correttamente, per avere vestiti e usanze diverse.
Anche se "diverso" sei sempre mio fratello
4) STUDIARE CON METODO
- CAPIRE: leggere l'intero testo, collocarlo in un contesto spazio-temporale, individuare le difficoltà lessicale (spiegare le parole che non si conoscono) e quelle inferenziali.
- MEMORIZZARE: sottolineare informazioni importanti, individuare l'informazione chiave, suddividere il testo, dare un titolo ad ogni paragrafo, rielaborare
- RIESPORRE: riesporre l'argomento avendo fatto propri i diversi concetti 
5) DECALOGO DEL VOLONTARIO 
1. Valorizzare, incoraggiare, non essere giudicanti, far crescere l'autostima; essere riservati
2. organizzare i tempi e il lavoro
3. non dare nulla per scontato
4. usare strumenti facilitatori dell'apprendimento 
5. sostenere, guidare, non sostituirsi
6. essere coerenti e fermi nelle richieste
7. saper cogliere i bisogni, ma non cedere ai ricatti, fare accordi, trovare il giusto equilibrio
8. far sentire la vicinanza e la condivisione della fatica
9. curare ogni forma di comunicazione
10. essere dei modelli

SIATE ADULTI, COMPETENTI, VOLONTARI! 

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